1. Home
  2. /
  3. News
  4. /
  5. Portfolio
  6. /
  7. I Bitcoin e le altre criptovalute

I Bitcoin e le altre criptovalute

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Bitcoin! Sarete in pochi di certo, il tema è ormai ampiamente trattato da anni, ma limitarci a sapere che esista una criptovaluta non può bastarci, per cui abbiamo chiesto a William Nonnis, blockchain developer del Ministero della Difesa e membro del Consiglio Nazionale di Italia4Blockchain, di approfondire un po’ l’argomento.

Ciao William! Puoi spiegarci cos’è una criptovaluta?

Le criptovalute sono delle monete digitali, utilizzabili per effettuare pagamenti al pari di qualsiasi valuta tradizionale; ciò che le differenzia da queste ultime è l’essere nate come uno strumento finanziario decentralizzato, quindi non controllate da un’autorità centrale.

Ne parli sempre al plurale, quante ne esistono?

Più di 5.000! Bitcoin è stata la prima ed è la più conosciuta, ma nel tempo ne sono nate tantissime, ognuna con le proprie caratteristiche: ad esempio, Litecoin utilizza un metodo di cifratura diverse che la rende più veloce da minare e da scambiare, mentre Ethereum ha introdotto concetti più complessi come gli smart contract e le applicazioni distribuite.

Aspetta, andiamo con calma. Che vuol dire minare?

Le valute tradizionali sono gestite da una banca centrale che decide quando immettere o ritirare moneta; le criptovalute invece, per garantire la propria affidabilità, seguono delle regole decise in un “contratto” condiviso tra tutti gli utenti. Alcuni contratti, come per esempio quello dei Bitcoin, prevedono che il quantitativo di moneta in circolo cresca seguendo un determinato algoritmo e che nuova moneta sia creata ogni volta che viene verificato un blocco di transazioni. Questo processo è chiamato mining (minare) e viene eseguito dai miner (minatori), l’equivalente dei cercatori d’oro di qualche secolo fa: il loro contributo al sistema viene premiato assegnandogli la nuova moneta creata.

Il blocco di transazioni a cui fai riferimento ha a che fare con la blockchain?

Esatto! Le criptovalute si basano su una tecnologia particolarmente innovativa: la blockchain. Possiamo immaginarla come un enorme registro digitale in cui le voci sono raggruppate in blocchi, concatenati tra loro in ordine cronologico; questa struttura la rende estremamente sicura: il contenuto dei blocchi, una volta scritto, non è più né modificabile né eliminabile, a meno di non invalidare l’intera struttura.

Come funziona lo scambio di criptovalute?

Lo scambio può avvenire solo ove ci sia consenso tra i partecipanti alla relativa transazione, in modalità peer-to-peer, ovvero tra due utenti direttamente connessi, senza necessità di intermediari. Considerato il funzionamento della blockchain spiegato prima, bisogna fare molta attenzione quando si approva uno scambio: le transazioni non possono essere annullate!

Nel concreto, cosa serve per scambiare delle criptovalute?

L’unico strumento necessario è un wallet, una sorta di portafoglio digitale. Ogni wallet ha una chiave privata, che ci permette di accedere e di gestire il nostro portafoglio, ed una pubblica, che funziona come gli IBAN dei conti correnti: la possiamo dare ad altri per farci inviare del denaro. Se invece si vogliono acquistare criptovalute usando valuta tradizionale, è necessario iscriversi ad un exchange, una piattaforma che consente di versare i propri euro, dollari, ecc., ricevendo in cambio le criptovalute che preferiamo. Come nella vita reale verificheremmo sempre l’affidabilità di un cambiavalute, anche su internet dobbiamo stare attenti: molti exchange si sono rivelati poco affidabili e tanti utenti hanno subito furti.

Non potremmo allora acquistare le criptovalute in un punto vendita fisico?

Le criptovalute esistono solo digitalmente e possono essere scambiate solo per via telematica. Al massimo possiamo usare dei dispositivi, che cominciano a diffondersi in giro per il mondo, simili a dei bancomat ma dal funzionamento inverso: anziché convertire valuta digitale in contanti (in fondo, la carta di credito o di debito non è altro che il nostro portafoglio elettronico), si convertono i contanti in criptovalute, che vengono accreditate su un wallet preesistente o su uno nuovo che la macchina crea in pochi istanti.

Bene! Procurate le criptovalute, si possono usare nel mondo reale?

Sì, anche se ancora hanno una commerciabilità molto limitata. Esistono delle aziende che accettano criptovalute in cambio dei propri prodotti in vendita, pensa che uno dei primi scambi più famosi è stato di 10.000 Bitcoin per due pizze!

10.000 Bitcoin? Ma è una cifra enorme!

Non nel 2010: all’epoca un Bitcoin valeva meno di un centesimo e 10.000 Bitcoin  corrispondevano a circa 30 dollari. Da allora il loro valore è cresciuto fino ad arrivare a 20.000 dollari per un Bitcoin, ma oggi è nuovamente sceso intorno ai 6.000 dollari. Chi ha comprato Bitcoin anni fa e ha rivenduto poi ai massimi nel 2017 ha fatto un guadagno spettacolare: probabilmente Bitcoin è stato l’asset finanziario che ha creato più milionari nel corso della storia.

Grazie William, adesso che ci è più chiaro come funzionano le criptovalute, non vediamo l’ora della prossima intervista per scoprire come funziona la blockchain!