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Social network: quali rischi e quali pericoli?

I social network sono entrati stabilmente nelle nostre routine già da più di un decennio, eppure vediamo ancora oggi molti utenti adottare comportamenti errati o rischiosi: non è infatti chiaro a tutti che il nostro modo di vivere online ha delle implicazioni, anche legali, sulla nostra vita reale. Approfondiamo il tema con Luigi Padovan, avvocato e fondatore della DPO Compliance Consulting, esperto di diritto della protezione dei dati personali.

Ciao Luigi! Partiamo dalla base: quali accortezze dovremmo avere nell’utilizzare i social network?

Sappiamo bene quanto i social network facciano parte della nostra vita quotidiana, il loro utilizzo è ormai un’abitudine per tutti. Quello che teniamo un po’ meno a mente è che essi rappresentano una sorta di vetrina sulla nostra vita e che dal loro utilizzo derivano diverse conseguenze. Serve molta attenzione per ridurre i rischi derivanti dall’essere esposti online.

Puoi farci qualche esempio dei rischi che corriamo usando i social network?

Innanzitutto dobbiamo ricordare sempre che ciascuno è responsabile delle proprie azioni, anche su internet, e ciò che scriviamo può avere spiacevoli conseguenze legali: un’ingiuria o una diffamazione online non sono meno gravi che nella vita reale. Quello che pubblichiamo può anche ritorcersi contro noi stessi, ad esempio con un furto di identità o danno di reputazione, anche molto tempo la condivisione: post e foto possono restare visibili per molti anni, rendendoli pubblici non sapremo mai chi li guarderà. Spesso esageriamo con i contenuti pubblicati sui social network: sono informazioni preziose su noi stessi e, anche se a volte non ce ne rendiamo conto, sui nostri conoscenti.

Che valore hanno le informazioni che ci riguardano?

Le informazioni che forniamo possono avere un valore molto alto: non mi riferisco solo al loro valore “commerciale”, inteso nell’interesse che le aziende ripongono su di esse per le proprie strategie, ma anche al valore relativo alla nostra intimità. Pensiamo semplicemente al rendere noto che per quindici giorni non saremo a casa: e se ci fosse un topo d’appartamento davanti allo schermo? Il consiglio è ormai noto: non sveliamo troppo di noi stessi, c’è sempre la possibilità che qualche malintenzionato possa approfittarne.

Noi però non godiamo del valore commerciale dei nostri dati, perché i social network possono guadagnarci?

Spesso e volentieri, dietro l’offerta di un servizio “gratuito” come l’utilizzo di un’app social, si nasconde lo sfruttamento, per gli scopi più vari, dei nostri dati. Di fatto dunque forniamo quei dati per poter utilizzare in maniera gratuita l’app di ultimo grido che tanto ci fa sorridere. Di per sé, naturalmente, non c’è nulla di male, ma dobbiamo sempre tentare di tener quantomeno sotto controllo l’utilizzo che questi social fanno dei nostri dati, le cui finalità debbono essere sempre rese chiare e comprensibili. Dietro l’utilizzo di ogni sito o app si nasconde un vero e proprio contratto: non dobbiamo mai sottovalutare i nostri click, talvolta hanno lo stesso valore di una firma!

Cosa possiamo e dobbiamo fare se subiamo un furto d’identità?

Purtroppo esistono diverse tipologie di furto di identità, che spaziano dalla creazione di un profilo fake su un social sino alla clonazione delle carte di credito. Qualora fossimo vittima di un tale crimine sarà sempre necessario rivolgersi alle forze dell’ordine e sporgere denuncia, visti i grandi rischi che ne derivano. Vale la pena ricordare che la denuncia può essere presentata anche attraverso il Commissariato virtuale della Polizia di Stato. Dobbiamo sempre porre grande attenzione a tali atteggiamenti perché sottovalutarne la portata o minimizzare sui loro effetti può portarci a subire grossi guai, con conseguenze anche economiche di assoluta rilevanza.

I cosiddetti haters sono un fenomeno sempre più presente sui social network, come possiamo difenderci?

Lo schermo e la tastiera hanno il potere di tenere nascosto il volto di chi si accanisce contro di noi sul web. In linea generale, il consiglio è di non dare troppo peso a tali soggetti, che vedono nella reazione del bersaglio la loro maggiore soddisfazione. Quando il gioco si fa però troppo pesante, dobbiamo tutelarci: il primo passo, laddove possibile, potrà quindi essere quello della richiesta di rimozione dei contenuti offensivi al gestore del servizio; qualora poi dietro a quei messaggi vi fosse un contenuto insopportabile, anche in questo caso ci potremo tranquillamente rivolgere alle autorità di polizia per veder interrotto e perseguito un eventuale illecito nei nostri confronti. Anche sul web infatti possiamo ben far valere i nostri diritti, su tutti quello alla nostra immagine.

Grazie Luigi per i preziosi consigli e buona navigazione sicura a tutti i nostri lettori!